Editoriale di Novembre 2016

“Gesù si ritirò nella Galilea  e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata
.” (Mt 4, 12-16)

Il percorso della Lectio Divina, iniziato ad ottobre in tutti i vicariati della nostra Diocesi, ha avuto come punto di partenza questo brano tratto dal Vangelo di Matteo. Gesù, all’inizio della sua vita pubblica, percorre la Galilea e raduna attorno a sé i primi discepoli che ascoltano le sue parole, rimanendo stupiti di un insegnamento dato con autorità (cfr. Mt 7, 29). Così anche noi oggi, su invito del Vescovo Corrado, ci mettiamo all’ascolto della Parola e la meditiamo, guidati dai preti giovani della nostra Diocesi che ci aiutano ad entrare nel mistero di questo enorme tesoro che è la Sacra Scrittura. Gesù cammina per le strade degli uomini perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: in Lui questa parola, che i giovani (e non solo) sono chiamati a meditare, si compie facendosi addirittura carne non solo da ascoltare ma anche e soprattutto da incontrare. Solo in questo modo il popolo immerso nelle tenebre potrà vedere una grande luce: infatti, come recita il Salmo 118, Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.

Perché il Vescovo Corrado invita così calorosamente i giovani a mettersi in ascolto della Parola attraverso la Lectio Divina? Possiamo trovare una risposta nelle parole che Papa Francesco ha rivolto ai ragazzi della Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia: “Il Signore non vuole restare soltanto in questa bella città o nei ricordi cari, ma desidera venire a casa tua, abitare la tua vita di ogni giorno: lo studio e i primi anni di lavoro, le amicizie e gli affetti, i progetti e i sogni. Quanto gli piace che nella preghiera tutto questo sia portato a Lui! Quanto spera che tra tutti i contatti e le chat di ogni giorno ci sia al primo posto il filo d’oro della preghiera! Quanto desidera che la sua Parola parli ad ogni tua giornata, che il suo Vangelo diventi tuo, e che sia il tuo “navigatore” sulle strade della vita!” (Campus Misericordiae, Cracovia 31/7/2016).

Il grande maestro della Lectio Divina, il Cardinale Carlo Maria Martini, parlando della necessità di proporla ai giovani, diceva: “che un giovane si senta interpellato direttamente da Dio, che impari cioè ad ascoltarlo. Non semplicemente che conosca la Scrittura o ascolti un bravo biblista, ma che si senta personalmente interpellato dalla Parola. Quando questo accade, facciamo un’esperienza indimenticabile; basta farla una volta perché si radica nella vita e continua ad attrarci verso la Scrittura. (…) La conoscenza di Gesù e del cristianesimo sarà solida, integrata, non appiccicata, e la persona diverrà essa stessa, in qualche modo, Parola di Dio per gli altri”.

 

Diventare Parola di Dio per gli altri: ecco il significato dell’invito del nostro Vescovo Corrado per il nuovo anno, ecco l’obbiettivo verso il quale dobbiamo tendere.

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