Messaggio del Vescovo Corrado per l’inizio dell’anno scolastico

Messaggio al mondo della scuola per l’inizio del nuovo anno scolastico 2024-25

Carissimi bambini, ragazzi e giovani, cari genitori, cari docenti e personale delle scuole, si riapre per tutti voi un nuovo anno scolastico e immagino che s’intreccino nel cuore attese e speranze, timori e incertezze, fatiche e stanchezze, desideri e voglia di ripartire.
Il mondo della scuola è un mondo che soffre di carenze e rischia d’essere sopraffatto da problemi organizzativi e dall’eccesso di burocrazia, ma allo stesso tempo resta un mondo affascinante dove si giocano il presente e il futuro delle giovani generazioni e dell’intera nazione: se le nostre scuole di ogni ordine e grado, nonostante mille ostacoli, continuano a vivere e a offrire percorsi di studio e di crescita, molto dipende dalla passione che tanti docenti mettono nel loro lavoro, dall’impegno, spesso nascosto, dei dirigenti e del personale che assicurano l’accoglienza quotidiana di migliaia di studenti. Sarebbe ingiusto e ingeneroso non riconoscere il positivo che germoglia, pur tra non poche difficoltà, come le relazioni non sempre serene con le famiglie degli alunni o le sollecitazioni negative che raggiungono i nostri bambini e ragazzi dall’ambiente sociale, culturale e digitale.

Quest’anno si ritorna a scuola, avendo all’orizzonte il tema aperto dello ius scholae, con la giusta esigenza di riconoscere piena cittadinanza ai bambini e ragazzi, figli di stranieri, ormai nati e cresciuti tra noi: la scuola è il primo ambiente che può favorire una piena integrazione dei “nuovi italiani”, nel rispetto della loro storia e identità, e nella conoscenza e stima, da parte loro e delle loro famiglie, della nostra cultura. Poi ci sono le domande e le inquietudini provocate da fatti di cronaca, come la vicenda drammatica di Paderno Dugnano, che vede coinvolto un diciasettenne, responsabile della morte dei suoi familiari. In questi giorni, il fatto sconvolgente di cui siamo spettatori obbliga a dare spazio a parole spesso dimenticate o censurate nei luoghi della vita quotidiana, comprese le aule di scuola, come malessere, senso d’estraneità, solitudine, e agli interrogativi sul mistero del male che può farsi strada nella vita e nell’anima anche dei più giovani.

Ecco, la scuola dovrebbe essere il primo luogo in cui ascoltare con attenzione e cura il vissuto dei nostri ragazzi, perché possano dare voce alle domande grandi del cuore, che ritroviamo nei testi dei poeti e dei filosofi, come di non pochi cantanti che riempiono le orecchie e il cuore dei più giovani. Sta qui la grandezza e la bellezza dell’avventura educativa: l’incontro con soggetti adulti, più maturi, che mentre introducono alla conoscenza delle varie discipline, si fanno compagni autorevoli dei desideri e delle esigenze di verità, di felicità, di bene e di bellezza che sono il volto interiore di ogni persona, bambino, ragazzo, giovane e adulto.

Più noi adulti saremo disposti a non rinunciare alla fatica e alla bellezza di essere amici del cuore dei più giovani, più le nostre scuole saranno luoghi di vita per tutti.

Pavia, 11 settembre 2024

+ Corrado Sanguineti

vescovo di Pavia